Dopo quasi quattrocento anni hanno fatto ritorno dunque nella città dei Duchi, nuovamente riuniti (spesso per la prima volta in Italia) oltre 90 dipinti - con alcuni capolavori assoluti nella storia dell'arte come il Ritratto di giovane donna allo specchio di Tiziano, la Toilette di Venere di cristalli di rocca, armi, bronzetti e rari codici musicali: una selezione emblematica ed esemplare della raccolta dei Gonzaga nel momento del suo massimo splendore, così come appare "fotografata" nell'elenco dei beni di Ferdinando Gonzaga del 1626-1627, pubblicato e analizzato nell'ambito degli studi preliminari all'evento espositivo, "stele di Rosetta" l'hanno definito i curatori - per la "decifrazione" della collezione.
A Mantova, dopo la grande mostra sul Mantegna del 1961, quella più recente su Giulio Romano del 1989 e dopo le grandi mostre organizzate dal Centro Internazionale di Palazzo Te, si è realizzata un'altra grande mostra che la pone al centro dell'attenzione europea e internazionale, con opere provenienti da tutti i principali musei del mondo.
Una mostra che rappresenta, presso le Fruttiere Palazzo Te e nelle sale storiche di Palazzo Ducale, il segno di una piccola ma qualificata città che ambisce ad essere "centro" di produzione culturale e che ha nel recupero del suo passato una delle chiavi interpretative della sua modernità, che vuole riallacciare i fili della propria storia con la sua più alta tradizione culturale - quella dei Gonzaga - per cogliere le sfide del futuro.